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5 milioni di euro
10 gennaio 2009 alle 12:40:51


Ovodda, Ollolai e Gavoi intimano al colosso dell'energia di pagare la tassa sulle attività produttive

«L'Enel deve versarci cinque milioni di euro perché non ha mai pagato l'Ici sulle attività produttive per la centrale idroelettrica del Taloro». È quanto sostengono i sindaci di Ovodda, Ollolai e Gavoi che stanno portando avanti insieme la battaglia sulle entrate.
A guidare la vertenza è la prima cittadina di Ovodda Cristina Sedda. Fino ad ora l'Enel, che gestisce la centrale idroelettrica che sorge nella valle del Cucchinadorza, ha sempre pagato regolarmente l'Ici sugli immobili, mai però quella sulle attività produttive. Ed è proprio questo tributo che oggi chiedono i tre comuni al gestore. Le centrali idroelettriche sono, infatti, «delle vere e proprie attività produttive - spiega il sindaco di Ovodda - ed in quanto tali devono pagare l'Ici come qualsiasi altra attività presente in paese». La centrale idroelettrica più grande della Sardegna, quella che garantisce all'Isola l'energia elettrica anche nei casi di blackout, è nata in Barbagia nei primi anni '60. Si trattò di un avvenimento storico che «contribuì ad aprire la nostra cultura al mondo operaio - è il pensiero di Cristina Sedda -, è lì e non a Ottana che sono nati i primi operai della Barbagia». Oggi i laghi sono divenuti anche un punto di attrazione turistica. Meno lo sono la diga e i tralicci che svettano nel meraviglioso quadro del Cucchinadorza, perché deturpano uno dei paesaggi più belli del centro Sardegna. Anche l'occupazione è venuta meno. Con gli anni gli operai che furono assunti allora dall'Enel per la gestione della centrale stanno andando in pensione senza che vi sia ricambio.
Insomma, verso la centrale idroelettrica c'è un rapporto di amore-odio da parte delle comunità. «Ma ciò che rivendicano oggi i sindaci non è una ripicca ma un nostro diritto sacrosanto», precisa la Sedda. Nei mesi scorsi Ovodda, il comune capofila della vertenza, dopo aver consultato i colleghi di Ollolai e Gavoi, si è rivolto ad un commercialista che dopo un accurato studio ha inviato una notifica di avviso di pagamento all'Enel. In pratica il gestore degli impianti dovrebbe pagare ai comuni l'Ici come attività produttiva, quindi anche per gli impianti: la centrale, la diga, le tubazioni. «In Piemonte - ricorda Sedda - si sono verificati due casi simili al nostro. E due sentenze della Cassazione danno ragione ai comuni che oggi ricevono regolarmente dal gestore dell'impianto idroelettrico non solo l'Ici sugli immobili ma anche quello attività produttive».
Se così fosse per le casse comunali di Ovodda, Ollolai e Gavoi si tratterebbe di una grandissima boccata di ossigeno. I comuni hanno, infatti, richiesto il pagamento degli ultimi cinque anni di Ici (non potendo richiedere quella degli altri anni addietro in quanto prescritti). La cifra si aggirerebbe intorno ai cinque milioni di euro. «Soldi che saremmo pronti ad investire per la tutela e lo sviluppo del nostro territorio», chiosa la Sedda.MICHELE ARBAU

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